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Cinque Braccia (Forse Quattro e Mezza): L'Arte del Misurare alla Fiorentina

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Firenze a "Misura d'Omino": La leggenda dei braccini corti. Nella pittoresca Firenze del Granducato, dove l'aria profumava di cuoio conciato e di vino buono, e le chiacchiere correvano più veloci del vento sull'Arno, fioriva un commercio fervente di stoffe pregiate. La misura regina era la "braccia fiorentina", un'unità rispettabile, si diceva, pari alla generosa apertura alare di un forzuto scaricatore di porto... almeno sulla carta! Tra le bancarelle colorate del Mercato Nuovo, però, serpeggiava una sottile, anzi, cortissima, forma di ingegno (o, a seconda dei punti di vista, di furberia sfacciata). Alcuni mercanti, con un'astuzia che farebbe invidia a una volpe in un pollaio, avevano escogitato un sistema "innovativo" per massimizzare i profitti: impiegavano commessi... diciamo... di statura "compatta". Immaginate la scena: un cliente, magari un ricco mercante di spezie con la pancetta prominente e il borsello gonfio, si ...

CHE BOTTA DI CULO !!

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“Ho battuto una discreta culata”. Un racconto doloroso dello struscio fiorentino. Benvenuti nella loggia del Porcellino, che è dove si trova il mercato nuovo in Via De’ Ginori. Sì, siamo a Firenze. In quanti hanno strofinato il naso al porcellino, messo la monetina in bocca e, dopo aver espresso un desiderio, l'hanno lasciata cadere? Se si infila nel buco della grata, il desiderio è di sicura riuscita. Ma in pochi conoscono “la pietra dello scandalo” o pietra della “acculata”. È di uso comune dire “ho battuto una culata, sono rimasto col culo per terra” oppure “è la pietra dello scandalo”: modi di dire abbastanza comuni nella quotidianità, che pare siano nati in quel di Firenze. Lasciate che vi racconti come andarono le cose… Nel mezzo della loggia del Porcellino c’è un marmo che è la rappresentazione in grandezza naturale della ruota di un carro, che a sua volta era lo stemma della Repubblica Fiorentina. Viene riportato che esattamente in quel punto veniva issato il gonfalone de...

Il Linchetto Bussa Sempre Due Volte (e ti cotona i capelli!)

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Se volete venirci a trovare a Lucca, per il periodo della vendemmia e vi trattenete qualche notte in qualche casolare in piena campagna o vicino al bosco… DOVETE SAPERE CHE… è alto il rischio di passare una notte insonne. Avete deciso di passare un weekend romantico a Borgo a Mozzano, pernotterete in un B&B carino ai margini del bosco, dove c’è una fattoria didattica con tanti animaletti super graziosi. Tutto è perfetto, ma solo in apparenza… Vi chiederete perché… Se quando vi portano a visitare la cantina, osservando i tini per la spremitura, vi prende un accidente, una paura dannata, perché là dentro qualcosa si muove, è lui che si diverte male, e non è nemmeno così difficile sentirlo sghignazzare… Se udite nel bel mezzo della notte, quando gli unici rumori che si sentono sono il fischio del vento e il canto della civetta, il nitrito spaventato del cavallo, il raglio degli asinelli, o qualsiasi espressione di spavento degli animali che riposano nelle stalle, è sicuramente...

CASA

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Quando la Luna Medievale Incontra la Tazza di Grappa: Storia di un Mal di Testa, una Saggia Massaia e le Emozioni di una Passeggiata Notturna (con qualche risata amara) Ogni sera, il tragitto che mi riconduce a casa dai miei genitori si trasforma in un rito prezioso. Seicento metri appena, un respiro di distanza tra due mondi familiari, eppure un’occasione irrinunciabile per immergermi nella bellezza che mi circonda. Conosco ogni pietra, ogni ombra di questo paesaggio intimo, eppure ogni volta scopro un dettaglio inedito, una sfumatura che accende una nuova emozione nel cuore. È uno spettacolo senza tempo, che accolgo con la meraviglia ingenua di un bambino, lo stupore negli occhi di fronte a una magia sempre viva. Questo borgo antico, le cui radici affondano nell'epoca etrusca, ha custodito gelosamente la sua anima medievale, un incanto che si svela ad ogni passo. Immagino i miei compaesani, avvolti nel tepore accogliente delle loro case, abbandonati alla morbidezza dei divani...

La storia di "GNICCHE"

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 "HO BALLATO CON UN'OMBRA, ERA LUI?" ... QUANDO LA LEGGENDA DI “GNICCHE” SI INSINUA NEI RICORDI DI UNA NOTTE AL PRATO. Chi l’avrebbe mai detto che anche da noi ad Arezzo esistesse un provetto Robin Hood, magari un pochino sopra le righe, decisamente a modo suo e un pelino nervoso? Il suo nome era Federigo Bobini, nato in un bellissimo paese della Val di Chiana che si chiama Civitella il 13 giugno 1845. In breve tempo, e già in tenera età, dimostrò di avere un temperamento piuttosto refrattario alle restrizioni e alle rigide regole dell’epoca. Dapprima buontempone e ladro di galline, arrivò ad essere un vero e proprio bandito in piena regola, avvezzo a rapine e "chiacchiere" con la doppietta, sempre pronto a sfoderare il suo coltello o incline a vere e proprie sparatorie.  Ladro imprendibile e astuto, silenzioso come un barbagianni, Gnicche si aggirava per le campagne dei dintorni aretini, entrando a far parte della leggenda. Le sue gesta venivano tramandate in p...

La testa della Berta

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  Firenze, come tutte le città italiane, vanta un gran numero di curiosità e stranezze che la caratterizzano. Passeggiare per le strade alla ricerca di queste particolarità e leggende è un passatempo a noi molto noto, che chiamiamo "lo Struscio", ovvero una passeggiata a passo lento fatta per le vie del centro città. E credetemi, ce ne sono davvero tante, essendo la bella Firenze la culla del Rinascimento: ci si può sbizzarrire! Pensare che le pietre di quelle strade sono state calpestate da geni, poeti, rivoluzionari, dà sempre una certa emozione che si mescola alla bellezza e alla poesia di storie impresse a fuoco nella nostra cultura e nei nostri modi di essere... Siamo Toscani! Questa faccenda la conosce solo chi è fiorentino "doc", perché è anche un pochino difficile da vedere, ma quando si riesce a individuarla si è avvolti da una strana sensazione, un timore reverenziale direi. A guardarla bene viene anche una certa "strizza" e ti viene da pensare...

Proverbio

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  “SE VOI PASSA’ DA BISCHERO PARLA DEL TEMPO E DELLE DONNE” Detto popolare delle mie zone (a cavallo tra Arezzo Firenze e Siena). Dare di Bischero ad una persona, di solito non è visto come un appellativo troppo negativo, ma piuttosto si riferisce ad una persona un po' ingenua, o perlomeno come qualcuno che non ha preso un ragionamento o una azione con le giuste cautele, e l'ha presa in tasca,  una persona che agisce e ragiona in maniera bonaria, che si basa sulla buonafede delle persone, a chi magari dopo un fallimento si dice …E’ stato un Bischero! Questo detto affonda le sue radici in un periodo non ben definito, ma portato avanti e mantenuto dal’ epoca contadina ad oggi… Parla del’ imprevedibilità del tempo e dell’ arte di prevederlo con una certa precisione, quale condizione metereologica si sarebbe presentata l’indomani? un quesito abbastanza controverso visto i mezzi che avevano nelle varie epoche storiche e nelle varie culture del mondo….In Toscana hanno sistemato ques...